LUOGHI DI PREVENZIONE - Centro Regionale di Didattica Multimediale per la Promozione della Salute
I giovani protagonistiI giovani protagonisti
E' un progetto dei Luoghi di Prevenzione con l'Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Emilia Romangna.

La Lega contro i Tumori di Reggio Emilia, attraverso il Centro didattico multimediale Luoghi di Prevenzione, dal 2007 svolge azioni di riferimento locale, regionale e nazionale sui temi della promozione del benessere psicofisico e della prevenzione del disagio in preadolescenza e in adolescenza.
Nello specifico queste azioni si sono concretizzate nel coordinamento tecnico di progetti di rilevanza nazionale, quali Il Pianeta Inesplorato (oggetto di un contributo del Ministero delle Politiche Giovanili del 2010-2011) finalizzato alla promozione del coinvolgimento attivo dei giovani nella progettazione e realizzazione di interventi favorenti il benessere nei contesti scolastico, extrascolastico, sportivo e interculturale e Prevenzione Azione (progetto nazionale che ha ricevuto un contributo dalla Sede Centrale della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori nel 2009) finalizzato alla diffusione di iniziative per avvicinare i giovani al mondo del volontariato e a diventarne parte attiva.

Nella regione Emilia-Romagna la LILT di Reggio Emilia ha ricevuto un contributo dall’Assessorato alle Politiche Sociali con il Bando con deliberazione n. 1291/2011 e 1780/2011 per rinforzare e consolidare i risultati ottenuti dal Progetto Nazionale “Il Pianeta Inesplorato”.
Questi incarichi hanno consentito alla LILT di Reggio Emilia di conoscere diverse realtà del territorio nazionale, regionale e locale e di approfondire la propria esperienza sulle strategie di valorizzazione delle risorse giovanili nelle fasi di formazione, gestione, monitoraggio e valutazione di efficacia degli interventi di promozione della salute.

A livello locale la rete di collaborazione oltre a Azienda sanitaria e Enti locali (Comune e Provincia) include il Centro teatrale “Mamimò”, l’associazione “Un sasso nello stagno”, Il Gruppo escursionisti bibbianese e il “Cuore della Montagna”, ed “Eden Un sorriso per la solidarietà” .
Nello specifico l’attività della LILT (attraverso Luoghi di Prevenzione) rivolta ai giovani si è focalizzata su 2 aspetti: valorizzazione delle esperienze di Educazione fra pari differenziate per target e contesti e sostegno agli interventi di reti educative sociali e sanitarie per azioni integrate dalla prevenzione ai processi di cambiamento.

L’esperienza maturata ha favorito la lettura del contesto regionale rispetto ai bisogni emergenti. In particolare:
  • necessità di potenziare il ruolo della Educazione fra pari con azioni di integrazione e interazione fra contesti scolastici e informali;
  • valorizzazione del ruolo dei giovani nelle iniziative a loro rivolte attraverso il coinvolgimento attivo delle Consulte Giovanili Scolastiche, delle Associazioni Giovanili del territorio e delle realtà (per esempio Gruppi Scout, Oratori, Associazioni culturali e sportive) che si occupano attivamente degli adolescenti.
  • necessità di potenziare e migliorare le relazioni e le interazioni fra sportelli di ascolto scolastico e territoriale e interventi/opportunità educative per favorire il coinvolgimento dei giovani problematici.
  • necessità di differenziare gli interventi rispetto al target e al contesto prevedendo una collaborazione integrata nelle fasi di pianificazione, realizzazione e monitoraggio delle azioni svolte con il supporto dei giovani.
  • necessità di prevedere interventi specifici per i giovani che non frequentano la scuola e i lavoratori in fascia di età dai 14 ai 25 anni che, in genere, non sono destinatari di interventi che prevedano il loro coinvolgimento attivo.
Le realtà considerate (Provincia di Reggio Emilia, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena) hanno unna popolazione giovanile cosi definita:
  1. Reggio Emilia: fascia 14/18: 24.203 giovani – fascia 19/24: 24.722 giovani
  2. Ravenna: fascia 14/18: 6.293 giovani – fascia 19/24: 7.725 giovani
  3. Cesena: fascia 14/18: 16.196 giovani – fascia 19/24: 17.816
  4. Bologna: fascia 14/18: 37.936 giovani – fascia 19/24: 39.256
Per quanto riguarda l’abbandono scolastico, le difficoltà nell’inserimento lavorativo e gli stili di vita a rischio, in Emilia Romagna i dati registrano un abbandono scolastico, nella fascia d’età 15/29 anni, del 15,3% (2011), un tasso di disoccupazione giovanile (15/24 anni) del 26,4%, mentre un giovane su quattro presenta un comportamento a rischio.
E’ evidente che attualmente gli interventi in atto riguardano una % molto bassa dei giovani che potrebbero trarne giovamento. Per questo motivo si ritiene che il progetto possa costituire una base per il rinnovamento delle azioni di rete territoriale attraverso i seguenti obiettivi:
 
Obiettivo generale:

promuovere il coinvolgimento attivo dei giovani nelle scelte che li riguardano nei contesti educativi, sportivi, ricreativi, di promozione sociale e culturale con particolare attenzione alle azioni rivolte alle promozione del benessere, al contrasto del disagio e dell’emarginazione sociale. Per la realizzazione dell’obiettivo il Progetto prevede azioni di formazione seminariale condivisa fra giovani, operatori e famiglie delle 4 realtà coinvolte, attività di educazione fra pari e counselling di orientamento personale e professionale . La formazione congiunta ha la finalità di contribuire al superamento dei residui di autoreferenzialità e frammentarietà dei servizi, ottimizzare le risorse e potenziare l’efficacia di interventi integrati fra asse educativo, sociale e sanitario.
 
Obiettivi specifici:
  1. Potenziamento e valorizzazione delle opportunità esistenti nel territorio includenti i giovani come protagonisti attivi attraverso il miglioramento delle azioni delle reti educative-sociali e sanitarie già esistenti e valorizzazione di nuove forme di erogazione di servizi integrati.
  2. Attivazione di percorsi educativo/ sociali per preadolescenti e adolescenti a rischio (rispetto a specifici determinanti della salute: bassa scolarizzazione, appartenenza a nuclei famigliari fragili, uso cronico di sostanze psicoattive, episodi ripetuti di violenza e/o atti di piccola criminalità...) per diminuire la dispersione scolastica e favorire l’integrazione sociale attraverso l’inserimento nei territori coinvolti nella sperimentazione di percorsi integrati dalla prevenzione al sostegno al cambiamento.
  3. Valorizzazione dei percorsi di educazione fra pari che prevedano una forte integrazione fra contesti scolastici e extrascolastici.
  4. Collaborazione con l’articolazione regionale del progetto nazionale CCM “Social Net Skills” che, attraverso la rete nazionale YOUNGLE e la rete regionale YOUNGLER, per sviluppare le iniziative di collaborazione fra i giovani e l’utilizzo delle nuove tecnologie nei processi di counselling e aiuto on-line con modalità di educazione tra pari.
  5. Collaborazione con le Associazioni dei Giovani industriali per la promozione di interventi che prevedano azioni di educazione fra pari, promozione del benessere psicofisico nei giovani lavoratori e organizzazione di iniziative di orientamento professionale.
  6. Coinvolgimento diretto delle famiglie (per i giovani in fascia di età dai 13 ai 15 anni) e delle famiglie e degli adulti di riferimento (per i giovani dai 15 ai 25 anni) con iniziative di supporto alle competenze genitoriali e/o tutoriali e partecipazione attiva al processo di emancipazione e responsabilizzazione dei giovani all’evoluzione della comunità.
  7. Sostegno (attraverso, l’utilizzo di spazi di formazione e metodologia comune) allo scambio culturale e ricreativo fra giovani appartenenti a diverse realtà:
7.1          Organizzazione di momenti di accoglienza rivolti ad altre realtà territoriali (rispetto a quelle partecipanti al progetto),
7.2          Produzione di materiale educativo diretto e mediato dalla formazione a distanza con la modalità della educazione fra pari.
7.3          Esercizio della funzione di cittadinanza attiva legata ai temi della salute, nelle competenze relative all’approfondimento della cultura del
               territorio in una logica di conoscenza, condivisione e rispetto delle identità dei gruppi.
  1. Precisazione della funzione di Luoghi di Prevenzione per incroci culturali e esiti di interessi diversi: l’arricchimento dei percorsi laboratoriali pluri tematici con i contributi dei gruppi di lavoro e la realizzazione di momenti di scambio orientati alla conoscenza reciproca a aiuto dei giovani coinvolti nei territori partners.
  2. Costruzione di pacchetti educativi leggeri rivolti a più destinatari, a cura dei giovani direttamente coinvolti dall’intervento, per i diversi contesti: scuola, tempo libero, luoghi di lavoro.
 
ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO

La strategia di fondo è quella di valorizzare modalità di collaborazione fra territori diversi nel rispetto delle differenze e delle vocazioni specifiche: i gruppi di giovani, i docenti, gli educatori, gli operatori ad essi collegati nei luoghi di lavoro, di formazione e del tempo libero, acquisiranno competenze per elaborare contributi specifici al potenziamento delle strategie adottate per la valorizzazione della dimensione della cittadinanza attiva legata alla promozione della salute.
Il progetto, con  modalità di progettazione partecipata utilizzata in modo ordinario dalla LILT di Reggio Emilia attraverso la struttura Luoghi di Prevenzione, è stato elaborato attraverso:
  1. la collaborazione con i partners
  2. la disponibilità di Luoghi di Prevenzione alla diffusione di strumentazioni tecniche, operatori e competenze metodologiche, affinché ogni realtà territoriale possa valorizzare gli obiettivi del progetto con le proprie caratteristiche di eccellenza e secondo le proprie necessità.
La valorizzazione delle differenze e la condivisione di un linguaggio e strumenti operativi comuni è alla base del seminario formativo iniziale, focus di approfondimento di questi aspetti, peraltro già in larga parte condivisi all’interno dei gruppi di lavoro territoriali che, nel rispetto della diversa composizione di base, si stanno confrontando da almeno 2 anni: ogni gruppo lavorerà in stretta correlazione con gli altri territori, per la valorizzazione delle proprie idee progettuali, la cura verso la riproducibilità, la validità e la trasferibilità delle azioni inerenti al progetto.

Si prosegue con la descrizione dell’articolazione del progetto in relazione al cronogramma e al carattere innovativo delle azioni correlate ai loro obiettivi specifici per l’attuazione dell’obiettivo generale:

Primo trimestre:
  1. individuazione del gruppo dei pari provenienti dai diversi contesti (scolastico, informale, educativo/ sociale, sportivo) nei territori partecipanti alla sperimentazione, insieme a rappresentanti delle famiglie e loro adulti di riferimento per la realizzazione di una formazione residenziale laboratoriale finalizzata alla condivisione degli obiettivi del progetto e alla acquisizione di competenze relative alla sensibilizzazione dei pari, alla conduzione di piccoli gruppi e alla relazione con le Agenzie del territorio. Nello specifico i temi della formazione interattiva presso LdP si riferiscono alla diffusione fra i giovani delle seguenti competenze:
  • Utilizzo di tecniche interattive e strumenti multimediali negli ambiti di cittadinanza attiva, dialogo interculturale, orientamento, promozione della salute.
  • Acquisizione dei ruolo di peer coach e peer mentor dei giovani coinvolti in attività di educazione fra pari rispetto allo specifico settore di competenza
  • Capacità di agire in un contesto di reti educativi sociali e sanitarie per il potenziamento del coinvolgimento attivo delle comunità
  1. ricognizione delle reti territoriali già attive e inclusione nelle Reti, previ accordi formali relativi all’adesione al progetto, di Associazione Giovani industriali, Palestre Etiche (ove esistenti), Oratori e gruppi Scout.
  2. realizzazione seminario formativo congiunto per le reti territoriali completate dai partners previste sulla condivisione degli obiettivi del progetto (in stretto collegamento con le azioni regionali previste dal programma rivolto alle “Nuove Generazioni” (Progetto adolescenza).
  3. predisposizione dei percorsi individuali e a piccolo gruppo rivolti ai diversi contesti (scolastico, informale, lavorativo) rivolti alla promozione del Benessere psicofisico come componente della prevenzione della dispersione scolastico, dell’abbandono della pratica sportiva e della promozione dell’orientamento personale e professionale.
 
Secondo e terzo trimestre: attivazione degli interventi operativi nei territori coinvolti attraverso le seguenti azioni:
  1. costituzione di un gruppo di lavoro misto fra giovani provenienti dalla scuola e giovani provenienti dai contesti informali
  2. sensibilizzazione delle famiglie degli allievi del terzo anno della scuola secondaria di primo grado e del primo anno della scuola secondaria di secondo grado (a cura dei peer educator formati)
  3. in collaborazione con l’Associazione Giovani Industriali del territorio programmazione di iniziative di promozione del benessere nei luoghi di lavoro e realizzazione di incontri individuali e a piccolo gruppo di orientamento professionale e vocazionale (nei contesti scolastici e nei contesti aggregativi del tempo libero)
  4. in collaborazione con le palestre etiche del territorio realizzazione di iniziative di incentivazione alla pratica dell’attività fisica non competitiva.
  5. Organizzazione di modalità di counselling e supervisione a distanza attraverso la piattaforma www.luoghidiprevenzione.it in stretta collaborazione con le risorse già esistenti nel territorio. Le azioni saranno realizzate principalmente attraverso l’integrazione con il Progetto YOUNGLER e la valorizzazione dei giovani peer già formati attraverso questa esperienza in corso
  6. Azioni rivolte ai Centri di Aggregazione Giovanile: poiché la maggior parte dell’utenza di CAG è circoscritta nella fascia di età dagli 11 ai 14 anni è prevalentemente orientata al sostegno scolastico, si intende promuovere interventi specifici attraverso l’educazione fra pari (con il coinvolgimento di giovani dai 15 ai 18 anni già attivi nel territorio e partecipanti al progetto) che prevedono una declinazione specifica delle azioni operative sopra descritte rivolte a questo target
Quarto trimestre:
elaborazione per i gruppi informali, le associazioni, le scuole e le altre Istituzioni che li richiedano di Kit multimediali comprendenti video, test, percorsi di orientamento vocazionale e professionale, attività di problem solving sulla percezione del rischio e idee per nuclei di progettazione partecipata in materia di interventi di cittadinanza attiva, dialogo interculturale, orientamento vocazionale (legato a identità e professionalità), prevenzione (all’uso di sostanze psicoattive, di disturbi del comportamento alimentare e alla sedentarietà). I Kit potranno essere usati dai giovani che ne facciano richiesta, in modo autonomo, gratuitamente, con un breve corso di formazione in cui si approfondiranno le valenze e le modalità di utilizzo del materiale consegnato. Anche questa azione si svolgerà in stretta collaborazione con il progetto Youngle.
 

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