"Mangiar sano dà più slancio alla vita"
< Newsletter Saluter notizie, Anno X, 2013> , 21 ottobre 2013
Vitamine, acqua, calcio, proteine, fibre e sali minerali contornano una ragazza in piena forma che salta di gioia, con un messaggio inequivocabile: “Mangiar sano dà più slancio alla vita”. E' l'immagine della campagna promossa dalla Regione Emilia-Romagna nelle scuole secondarie di primo e secondo grado per informare ragazze e ragazzi sull’importanza dell’alimentazione per la propria salute e per favorire in loro una maggiore consapevolezza sull'argomento. Poster in ogni scuola - consegnati direttamente ai dirigenti scolastici - e la pagina web di approfondimento
www.saluter.it/mangiaresano hanno l'obiettivo di rafforzare messaggi che programmi e campagne regionali promuovono da anni con numerose iniziative e attività.
Come si legge nel poster: che sia fame o voglia di uno spuntino, l'importante è fare la cosa giusta e cioè scegliere qualcosa di sano, come frutta e verdura fresca, cereali integrali, prodotti freschi, acqua, spremute o succhi al 100% di frutta senza zuccheri aggiunti, yogurt, tutti alimenti che contengono elementi preziosi per la salute. I consigli sono chiari, ma, ovviamente, perché vengano raccolti occorre che vi siano le condizioni essenziali, compresa l'offerta di prodotti alimentari salutari al bar o nei distributori automatici delle scuole. L'ambiente alimentare scolastico, infatti, rappresenta un contesto che influenza le scelte di salute tra le quali rientra l'adozione di sane abitudini alimentari nei bambini e nei ragazzi. Un comportamento alimentare equilibrato e sano, la pratica regolare di attività fisica sono i principali fattori di protezione per la salute dei più giovani. Inoltre, è più facile modificare gli stili di vita e le abitudini alimentari a partire dai più giovani, con il contributo della scuola e della famiglia.
Approfondiamo il tema con Marina Fridel del Servizio veterinario e igiene degli alimenti della Regione. La prima domanda è sulla scelta delle fasce d'età alle quali è indirizzata la campagna.
“Abbiamo scelto questi due target - spiega Fridel - anche perché nelle maggior parte delle scuole secondarie di primo e secondo grado ci sono distributori automatici di alimenti e bevande accessibili ai ragazzi; ce ne sono anche nelle scuole elementari, ma quasi sempre riservati agli insegnanti. Abbiamo pensato a un poster che viene consegnato dagli operatori dei Servizi igiene degli alimenti e nutrizione (Sian) dei Dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende Usl; anche la consegna, quindi, rappresenta un'occasione per sensibilizzare i dirigenti scolastici sull'opportunità di modificare l'offerta di alimenti attraverso i distributori automatici. L'anno scorso abbiamo inviato una lettera a tutti gli uffici scolastici provinciali per sapere quali scuole avrebbero cambiato capitolato d'appalto per il servizio di distribuzione di alimenti e bevande; questi appalti sono solitamente gestiti direttamente dai dirigenti scolastici e hanno una durata di quattro anni. Sapere quali appalti erano in scadenza ci ha consentito di sensibilizzare i dirigenti scolastici sulla necessità di migliorare l'offerta attraverso i distributori automatici”.
Il distributore automatico nelle scuole è, quindi, un elemento strategico per modificare le abitudini alimentari dei ragazzi. Alcuni dati a questo proposito arrivano dallo studio HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare), svolto ogni 4 anni a livello internazionale, in collaborazione con l’Ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa. In base all'ultima indagine, relativa al 2009-2010, i distributori automatici di alimenti erano presenti in quasi il 70% delle scuole dell'Emilia-Romagna. Nel 76% dei distributori c'erano bibite zuccherate o gassate, nell'81% succhi di frutta, nell'80% merendine preconfezionate, caramelle e snack, nel 57% yogurt, nel 41,6% frutta fresca, nel 91,6% acqua e bevande calde. Anche la buona rappresentativita` sul territorio regionale di distributori automatici di alimenti non si traduceva, quindi, in una spiccata attenzione agli alimenti salutari.
“Premesso che c'è ancora molta strada da fare - sottolinea Fridel - dall'ultimo studio HBSC si evince comunque che l'Emilia-Romagna è tra le regioni più virtuose in Italia, sia come numero di distributori sia come offerta di alimenti salutari. Allo stesso tempo resta il fatto che, spesso, nelle scuole c'è il distributore con alimenti salutari accanto a quello con gli altri alimenti. Il nostro obiettivo, ovviamente, è quello di favorire l'aumento dei primi. Per alimenti salutari si intendono quelli di qualità, freschi, senza zuccheri aggiunti, evitando i grassi di scarsa qualità e l'eccesso di sale. Questi sono i messaggi chiave”.
Come s'inseriscono in questo discorso le imprese che forniscono il servizio di distribuzione automatica?
“Abbiamo incontrato l'associazione di categoria e devo dire che negli ultimi anni è in atto un cambiamento: anche grazie alle campagne informative, i gestori si stanno adeguando e stanno cercando di aumentare l'offerta di alimenti salutari. Certamente non è semplice, perché la vendita risponde alla legge di mercato: se, ad esempio, i ragazzi acquistano molti sacchetti di patatine, il venditore continuerà a rifornirne il distributore; è un'attività di commercio e, quindi, più un determinato alimento viene consumato più viene somministrato”.
I contenuti della campagna sono ispirati dalle "Linee guida per l'offerta di alimenti e bevande salutari nelle scuole", adottate nel 2012 dalla Giunta regionale.
“La campagna è coerente con le Linee guida adottate nel 2012, che costituiscono uno strumento concreto per promuovere sane scelte alimentari e per l’applicazione sul territorio regionale di standard nutrizionali che consentano di migliorare la qualità del cibo offerto nella scuola, sia nella distribuzione automatica sia nelle mense”.
Un capitolo delle Linee guida è dedicato ai distributori automatici; diverse le raccomandazioni, come quella di privilegiare prodotti che riportano l'etichettatura nutrizionale e di collocare nelle posizioni più visibili gli alimenti e le bevande salutari (l'acqua, per esempio, deve essere all'altezza degli occhi, in una posizione a più alta potenzialità di vendita rispetto alle bevande con più calorie). Ove possibile sono raccomandati prodotti alimentari freschi e locali, prodotti DOP (denominazione di origine protetta) e IGP (indicazione geografica protetta), prodotti da agricoltura biologica equo solidali e a chilometro zero.
In base alla vostra esperienza in che misura i ragazzi sono interessati a questi temi?
“Direi che sono abbastanza interessati. Prima di rendere pubblico il poster, ad esempio, abbiamo organizzato dei focus group con alcuni ragazzi per capire se i messaggi erano chiari e che cosa ne pensavano. Possiamo affermare che gli adolescenti conoscono tutti i principi della campagna, sanno bene, ad esempio, quanto sia importante bere bevande meno gassate o preferire la frutta al sacchetto di patatine. Mettere in pratica tutto questo è, però, un'altra cosa. Un poster che richiama alcuni principi, che sottolinea ancora una volta i comportamenti virtuosi su determinati aspetti nutrizionali, di vitalità e di energia può comunque avere un effetto positivo, soprattutto se collocato in un'ambiente come quello scolastico”.
Nonostante siano informati, ragazze e ragazzi appaiono spesso poco disposti a rinunciare a qualcosa.
“Si tratta sempre di adolescenti e per questo motivo insistiamo molto sull'educazione tra pari; è l'età in cui si può fare di buon grado quello che viene consigliato da un amico - ad esempio scegliere un alimento diverso da un altro - mentre si è certamente meno portati a seguire il consiglio di un adulto. E' importante, quindi, sostenere questi argomenti a livello curricolare, attraverso i professori che stimolano forme di peer education, in cui sono gli stessi ragazzi che si aprono all'esperienza, ad ascoltare i coetanei e a modificare, eventualmente, anche i propri comportamenti”.
La maggiore attenzione a determinati temi contrasta con la grande percentuale di sedentarietà tra i giovani.
“La Regione promuove sempre la sana alimentazione insieme all'attività fisica, che deve però essere praticata nella vita quotidiana. Ogni occasione può essere buona, dagli spostamenti in bicicletta piuttosto che in motorino ai gruppi di bambini che vanno a scuola a piedi, accompagnati da un genitore. Lavoriamo, inoltre, molto con le associazioni sportive per ridurre il fenomeno dell'abbandono dello sport a 13-14 anni, cercando di incentivare con diversi progetti quello non esasperatamente agonistico”.
Che l'educazione alimentare di bambini e adolescenti sia un problema importante, anche per contrastare l’obesità, emerge da tutte le ricerche condotte più o meno recentemente. I dati dell'ultima indagine HBSC - sempre relativi al 2009-2010 (la prossima sarà nel 2014) - per molti versi non sono incoraggianti. Vengono esaminati i comportamenti collegati alla salute in ragazzi di eta` scolare e tre anni fa è emerso che la prevalenza di eccesso di peso (sovrappeso + obesita`) e` il 18% a 11 anni, circa il 17% a 13 anni e 14,5% a 15 anni. Il 25,7% dei quindicenni non fa mai colazione prima di andare a scuola, il 4% solo un giorno nella settimana, il 56,3% la fa cinque giorni. Note poco liete anche per il consumo giornaliero di frutta, si è ben lontani dalle almeno 2 o 3 porzioni al giorno raccomandate: ben il 41,5% degli undicenni non consuma quotidianamente la frutta, cosi` come il 44,5% a 13 anni ed il 44,6% a 15 anni; la consuma piu` di una volta al giorno il 19,46% a 11 anni, il 18% a 13 anni e il 20,6% a 15 anni. Il consumo di frutta almeno una volta al giorno e` maggiore nelle femmine rispetto ai maschi. Anche il consumo di verdura e` molto inferiore a quanto consigliato di almeno 2-3 porzioni al giorno. Infatti, meno del 15% dei ragazzi aderisce a tale raccomandazione, mentre piu` del 60% dei ragazzi di tutte le eta` non ne consuma quotidianamente. Anche in questo caso le femmine consumano quotidianamente piu` verdura dei maschi. Per contro il consumo di bibite zuccherate tende lievemente ad aumentare nel passaggio dagli 11 ai 15 anni e nei maschi piu` che nelle femmine; a 15 anni il 9,5% di ragazze e ragazzi non beve mai bevande zuccherate, il 24,5% ne beve da due a quattro volte la settimana, il 9% lo fa più di una volta al giorno.
Dall’indagine “Okkio alla Salute” (un sistema di monitoraggio delle abitudini alimentari e dell’attività ?sica nei bambini delle scuole primarie), nel 2012 il 22% dei bambini dell’Emilia-Romagna tra gli 8 e i 9 anni era in sovrappeso e il 7% in condizioni di obesità. I dati regionali, seppure migliori di quelli nazionali, indicano la diffusione di abitudini alimentari che predispongono all’aumento eccessivo di peso. In particolare: 3 bambini su 10 non fanno una colazione adeguata; 6 su 10 fanno una merenda di metà mattina troppo abbondante; 9 su 10 consumano giornalmente meno delle 5 porzioni di frutta e verdura raccomandate; 4 su 10 consumano bevande zuccherate una o più volte al giorno. Rispetto all’attività fisica, dall’indagine “Okkio alla salute” emerge che 1 bambino su 10 risulta non attivo; 8 su 10 non praticano l’attività ?sica raccomandata per la loro età; 3 su 10 guardano i programmi alla TV e/o usano i videogiochi per 2 ore o più al giorno; 1 su 3 ha la TV in camera.
Tra i tantissimi dati, è interessante anche vedere che la percezione del peso del proprio figlio e` frequentemente distorta nei genitori di bambini con eccesso ponderale: il 33% ritiene, infatti, che il proprio figlio sia normopeso.
La campagna che sta partendo nelle scuole è solo uno dei numerosi progetti promossi dalla Regione. Ricordiamo, ad esempio, “Scegli con gusto e gusta in salute”.
“C'è un filo che unisce tutti i progetti. 'Scegli con gusto e gusta in salute' - spiega Fridel - è rivolto a ragazze e ragazzi degli istituti alberghieri con l'obiettivo di promuovere una sana alimentazione, consumi consapevoli di bevande alcoliche e la scelta di bevande analcoliche proprio fra i futuri operatori del settore alimentare; il tutto con un'attenzione al piacere e al gusto e senza dimenticare l'educazione alla percezione dei sapori. La proposta formativa si articola in laboratori e approfondimenti tematici, con il coordinamento didattico - a supporto degli insegnanti - di “Luoghi di prevenzione” di Reggio Emilia, il Centro regionale di didattica multimediale per la promozione della salute. Se un ragazzo vuole modificare la propria alimentazione deve trovare i giusti alimenti; per questo motivo vogliamo creare un contesto giusto di alimenti salutari e l'offerta è il primo e importante aspetto da cambiare.Come abbiamo già detto, i ragazzi devono però essere supportati sia a livello curricolare che attraverso la peer education; un esempio è proprio questo progetto, che stiamo portando avanti con gli istituti alberghieri dove ragazzi e ragazze hanno anche la possibilità di sperimentare gli alimenti, di utilizzarli, cucinarli, conoscerli. E' un'iniziativa che sarà riproposta anche per l'anno scolastico 2013-2014; proprio questa settimana abbiamo un incontro con gli istituti scolastici per parlarne. Le modalità saranno le stesse, ma vorremmo aggiungere anche alcuni interventi più focalizzati sugli alimenti che possono contribuire alla prevenzione di alcune patologie, come quelle tumorali. Ne discuteremo con gli insegnanti. 'Scegli con gusto e gusta in salute' ha riscosso molto interesse da parte degli studenti che hanno apprezzato il fatto di poter promuovere attraverso la loro scuola gli alimenti salutari, anche grazie a un concorso che premia le migliori ricette salutari e bevande analcoliche e che sarà riproposto quest'anno”.
I temi dell'alimentazione e dell'attività fisica ricorrono praticamente in tutti i progetti sugli stili di vita, come “Paesaggi di prevenzione”, “Liberi di scegliere”, “Scuole libere dal fumo”, “Alla tua salute” e altri che negli ultimi anni hanno visto molte scuole della regione impegnate sulle tematiche del programma nazionale Guadagnare salute.
“Il progetto regionale 'Paesaggi di prevenzione' si basa sempre su attività esperienziali che coinvolgono in prima persona i ragazzi delle scuole secondarie di I e II grado attraverso la peer education; in questo caso viene utilizzato uno strumento didattico multimediale (piattaforma on-line), con diverse sessioni interattive. I messaggi sono sempre coerenti con gli altri progetti e all'interno del programma 'Scuole che promuovono salute', che ogni anno stimola abitudini di vita salutari, premia esperienze significative e promuove reti di scuole sul tema. I progetti riguardano non solo le abitudini alimentari scorrette che possono portare al sovrappeso e all'obesità, ma anche altri fattori di rischio come alcol, fumo di sigaretta e sedentarietà”.
Concludiamo con un messaggio molto chiaro che ragazze e ragazzi possono trovare anche nella pagina web di approfondimento: “Nel distributore si possono trovare aumento di peso, problemi alla pelle, scarsa energia, pesantezza e gonfiori, oppure peso forma, pelle luminosa, vitalità ed energia, benessere e leggerezza”. Allora, che sia fame o solo voglia di un break, meglio pensarci bene prima di scegliere lo spuntino
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